L’umidità ambientale: un fenomeno da attenzionare
Con l’arrivo dell’autunno, le temperature si abbassano e si percepisce in casa una temperatura meno piacevole. Questo ci porta ad attivare i riscaldamenti e a dover gestire degli sbalzi termici nelle nostre case. Questo cambiamento improvviso di temperature dovrebbe spingerci a scegliere un benessere in casa e una salute che ci permetta di vivere bene la nostra quotidianità.
In particolare dobbiamo porre attenzione all’umidità ambientale all’interno delle nostre case. Infatti l’umidità ambientale condiziona i movimenti del legno così come condiziona la nostra salute e il nostro benessere. Quando scegliamo di vivere un pavimento in legno, dobbiamo scegliere una situazione ambientale dove noi stessi potremmo vivere in modo confortevole, poiché questo ci permette di godere di un pavimento in legno che non subisca shock termici e di aumentarne la vita utile dello stesso.
Quali sono i valori di umidità ambientale da sconsigliare per un ambiente domestico?
Valori di umidità al disotto della soglia normale del 40%, comportano affanno, secchezza alla gola e una sensazione di affaticamento; valori di umidità al di sopra del 60% crea disturbi fisici come senso di malessere e insalubrità ambientale. Tutto ciò porta ad avere una pelle che tende a diventare secca e al percepire un livello maggiore di stress.
Allo stesso modo il legno in condizioni di forte umidità tende a dilatarsi, mentre quando l’umidità relativa dell’aria scende, il legno tende a restringersi e fessurarsi: un esempio concreto sono i legni masselli il cui movimento può essere piuttosto marcato. Materiali stratificati come prelevigati o legni nobili supportati con abete, rimangono invece stabili in un range di valori più ampio.
Spesso non si considera come la maggiore fonte di stress per un pavimento in legno consista nella rapida escursione termoigrometrica – come ad esempio la fase di accensione del riscaldamento – o la mancanza di una adeguata e costante umidificazione dell’ambiente.
Come controllare l’umidità ambientale della nostra casa?
È sufficiente dotarsi di un termoigrometro, avendo cura di controllare periodicamente che l’umidità dell’aria oscilli tra il 45-55% a temperatura di circa 20-21°C. In caso di valori ambientali troppo bassi (in particolare per l’inverno), si trovano in commercio ottimi umidificatori a basso consumo attraverso i quali è possibile ristabilire i valori di comfort corretti.
L’umidificatore è un piccolo elettrodomestico che aiuta a ristabilire ed a mantenere il corretto livello di umidità all’interno delle mura domestiche (ma non solo di quelle di casa), evitando così che l’aria si secchi troppo e diventi nociva per la salute.
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